Arrivo' settembre 2016, Poldo era mogio, come al solito sulla sua cuccia-divano. Non aveva gran appetito né tanta voglia di uscire col suo papà e andare al parco a trovare gli amici.
La situazione peggiorava, decidemmo di portarlo a fare una lastra e degli esami del sangue all'ULSS 16.
Mi si gelo' il sangue quando il veterinario pronuncio' il verdetto: IRC in fase acuta.
La mia vita con Poldo era finita, non ci fu speranza alcuna, nessun spiraglio per poterlo curare. Lasciato li' al suo destino.
Ho solo avuto il coraggio di chiedere al veterinario: ma soffre? Come è la morte di un cane con insufficienza renale cronica?
Rispose che un cane con IRC non soffre e si addormenterà nel sonno.
Tutto ebbi pensato tranne che il mio Poldo l'avrebbe portato via questa malattia subdola, infame.
Pensammo alla dialisi a Pisa, cura costosissima e arrivati a quel punto era anche inutile intraprendere quella strada, i suoi reni erano grandi come due fagioli.
Nessuno di noi penso' potesse trattarsi di insufficienza renale anche se Poldo beveva più del solito si comportava come sempre. Certo un po' più affaticato e pigro ma a 12 anni penso sia normale che un cane abbia voglia di riposare. Dopotutto la sua vita è sempre stata il movimento, il gioco, le escursioni in montagna, insomma era ora di fare un po' di riposo!
Dopo varie riflessioni, su consiglio del veterinario, lo portammo a visitare all'ospedale Veterinario universitario di Legnaro e lo ricoverarono qualche giorno per togliergli la nausea e vedere la progressione.
Ogni pomeriggio passavamo da lui a trovarlo e ci riempiva il cuore di gioia vederlo venire a salutarci col sorriso stampato! Inutile aggiungere che anche il personale, di grande cuore, gli si era affezionato. Poldo è Poldo, troppo bravo e troppo buono!
Ma pero' lui voleva solo andarsene. Un pensiero carino che mi viene in mente ora: all'ospedale veterinario lo portavamo a spasso e lui deviava sempre verso il parcheggio alla sua auto come dire: dai saliamo e scappiamo! Eheh, non vedeva l'ora di tornare a casa. Casa sua è casa sua!
Cosi' fu, lo riportammo con noi in attesa di altro ricovero se ne fosse stato il bisogno.
Arrivammo a casa e pensammo a un menù personalizzato e cercammo sul web varie soluzioni per aiutare a mangiare sano e cibi contro l'insufficienza renale. Un blog di uno straordinario papà ci dette lo stimolo per continuare. https://bit.ly/2iJ94qM
Purtroppo ci fu la seconda ricaduta, era dimagrito tantissimo e lo ricoverammo per altri 4 giorni. Non servi' a niente pero' almeno con cure amorevoli da parte del personale della Clinica Veterinaria di Legnaro mi sentivo più tranquilla.
Il giorno stesso della dimissione la dr.ssa disse una cosa che mi resto' impressa e stampata: "E' il primo caso al mondo in cui vedo dei papà-mamma umani aver cura del proprio pet in maniera cosi' amorevole e maniacale".
Ci saluto', ci accompagno' in parcheggio e fu l'ultima volta che lo vide.
Il resto lo potete immaginare voi.












Alimentazione IRC con siringa
All'ospedale col suo orsacchiotto Mario-il nome del nonno paterno
La cuccia preferita dell'ospedale
Le brevi visite pomeridiane all'ospedale
Qui con la sua Pippi
Sul materassone a casa
L'ultimo mare - Chioggia col suo papo
All'ospedale
Ospedale, area esterna, ci godiamo il momento. Col materassino di lupo, cucito a mano
E allora? Quando scappiamo?
Una dieta appropriata per l'insufficienza renale consiste di non introdurre troppe proteine, fosforo e regolare i sali: potassio e sodio.
Per venire incontro alle esigenze di Poldo variavamo la sua dieta di giorno in giorno. Non avendo mai amato i mangimi industriali, ci ingegnammo per fargli avere l'apporto giornaliero necessario.
Grazie al lupo che si è inventato un database con le % degli alimenti e delle assunzioni quotidiane.
Tengo un diario di tutto cio' che Poldo ha mangiato.
Siccome non è mai stato un gran mangione dovevamo alimentarlo con la siringa.
Il suo papà dedicava tante ore al giorno per preparargli il menù e alimentarlo. Voleva farlo personalmente e io assistevo in questo cammino tortuoso, pieno di insidie e incognite. Sapevo perfettamente che non sarebbe servito a niente, ma tant'è...
Non ci siamo mai arresi alla malattia, la si affrontava ogni giorno con delicatezza senza aspettarci miracoli. L'importante era accompagnare Poldo, stare con lui e farlo sentire amato. Cosi' fu.
E' stato un onore conoscerlo, viverlo e amarlo.
Non gettare mai la spugna alla prima difficoltà. Le strade sono tante e il progresso in medicina sta continuando. Nel nostro caso purtroppo tutto si è interrotto prima, magari poteva andare diversamente sapendo in anticipo la diagnosi di IRC, ma son malattie talmente subdole che è difficile diagnosticarle di primo acchito.
Se lo ami veramente devi prendertene cura, giorno dopo giorno e fare dei controlli annuali. Saranno soldi ben spesi, avrai il portafoglio più leggero ma il cuore e l'anima pieni d'amore.

IRC - Insufficienza Renale Cronica del cane, trattamenti e soluzioni